Una domenica pomeriggio molto impegnativa nella quale, dopo la conferenza dedicata ai ragazzi, ne ho tenuta una aperta al pubblico presso il presso il Centro Parrocchiale della Parrocchia della Natività della Beata Vergine Maria in zona Mandria a Padova, organizzata da Centro Mondo Amico e dal Circolo Noi “La Taverna”. La splendida sala del centro è stata animata da oltre un centinaio di persone desiderose di conoscere il lato più oscuro della tecnologia digitale. Una splendida occasione per presentare il mio nuovo libro “IDIOCRAZIA DIGITALE”.
Anche stavolta è stato un viaggio fra i meccanismi nascosti che incidono sull’individuo e sulla società. L’interazione costante con smartphone, social media, intelligenza artificiale e nuove forme di realtà plasma i comportamenti e modifica la nostra mente, allontanandoci dalla nostra coscienza e abbassando la capacità critica. I meccanismi nascosti nel digitale sono studiati per catturare la nostra attenzione, generare dipendenza e mantenerci connessi all’ecosistema tecnologico per inondarci di stimoli, spesso a scapito della salute psicologica e della profondità delle relazioni umane.
La tecnologia non è neutra, ma riflette le intenzioni di chi la progetta: profitto, controllo e potere. L’esposizione precoce ai dispositivi digitali, soprattutto nei giovani, è correlata all’aumento di ansia, depressione e disagio sociale, oltre a un progressivo declino cognitivo testimoniato da dati ufficiali su attenzione, rendimento scolastico e capacità di concentrazione e apprendimento.
Il digitale offre connessioni, efficienza e nuove opportunità, ma rischia di generare isolamento, perdita di autonomia, scarsa autostima e dipendenza compulsiva. Il legame mentale con piattaforme, app e videogiochi è incentivato dai sistemi di ricompensa variabile che stimolano la gratificazione immediata, sottraendo però tempo e attenzione all’introspezione, alla creatività, all’empatia e alle esperienze autentiche.
La soluzione, l’unica a mio avviso, è investire sulla consapevolezza, recuperare il senso critico, creare spazi liberi da stimoli digitali e riscoprire la ricchezza dell’esperienza umana “analogica”. Solo così possiamo sperare di tornare a essere protagonisti della nostra vita e non più semplici e passivi spettatori.





La locandina e alcune immagini della conferenza del Centro Parrocchiale della Mandria a Padova
Ringrazio il Centro Parrocchiale della Mandria, il Centro Mondo Amico e il Circolo Noi “La Taverna” per l’organizzazione dell’evento e l’incredibile accoglienza.
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