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Conferenza sulle Forze Nascoste del Digitale a Camazzole (PD)

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Una conferenza molto partecipata e sentita quella di venerdì 21 novembre a Camazzole, frazione di Carmignano di Brenta (PD), dove ho presentato il mio format aggiornato “Le Forze Nascoste del Digitale” a un pubblico di oltre un centinaio di persone, tra adulti e ragazzi, interessate ad approfondire il lato oscuro della tecnologia digitale. L’incontro è stato organizzato da genitori consapevoli del progetto educativo a ispirazione steinerianaSemi del Futuro” di Camazzole, ed è stata un’altra splendida occasione per presentare il mio nuovo libro “IDIOCRAZIA DIGITALE”.

Anche stavolta è stato un viaggio fra i meccanismi nascosti che incidono sull’individuo e sulla società. L’interazione costante con smartphone, social media, intelligenza artificiale e nuove forme di realtà plasma i comportamenti e modifica la nostra mente, allontanandoci dalla nostra coscienza e abbassando la capacità critica. I meccanismi nascosti nel digitale sono studiati per catturare la nostra attenzione, generare dipendenza e mantenerci connessi all’ecosistema tecnologico per inondarci di stimoli, spesso a scapito della salute psicologica e della profondità delle relazioni umane.

La tecnologia non è neutra, ma riflette le intenzioni di chi la progetta: profitto, controllo e potere. L’esposizione precoce ai dispositivi digitali, soprattutto nei giovani, è correlata all’aumento di ansia, depressione e disagio sociale, oltre a un progressivo declino cognitivo testimoniato da dati ufficiali su attenzione, rendimento scolastico e capacità di concentrazione e apprendimento.

Il digitale offre connessioni, efficienza e nuove opportunità, ma rischia di generare isolamento, perdita di autonomia, scarsa autostima e dipendenza compulsiva. Il legame mentale con piattaforme, app e videogiochi è incentivato dai sistemi di ricompensa variabile che stimolano la gratificazione immediata, sottraendo però tempo e attenzione all’introspezione, alla creatività, all’empatia e alle esperienze autentiche.

La soluzione, l’unica a mio avviso, è investire sulla consapevolezza, recuperare il senso critico, creare spazi liberi da stimoli digitali e riscoprire la ricchezza dell’esperienza umana “analogica”. Solo così possiamo sperare di tornare a essere protagonisti della nostra vita e non più semplici e passivi spettatori.

Alcune immagini della conferenza di Camazzole

Un sentito ringraziamento ai promotori e agli organizzatori per il prezioso invito e la calorosa ospitalità. Grazie a realtà scolastiche così attente e lungimiranti, possiamo accendere una scintilla di consapevolezza in un mondo che rischia di diventare sempre più digitale e sempre meno umano. E di questa scintilla, oggi più che mai, abbiamo un disperato bisogno.


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