Dopo il successo della conferenza di Cervignano del Friuli del 22 novembre, ho replicato la presentazione del format “Le Forze Nascoste del Digitale” nel pomeriggio di sabato 29 novembre nella sede dell’Associazione Libars a Pradamano (UD). Anche questo secondo appuntamento, che chiude il minitour in Friuli, è stato molto partecipato e sentito, con diverse domande e considerazioni.
Come una settimana prima, è stato un viaggio fra i meccanismi nascosti che incidono sull’individuo e sulla società. L’interazione costante con smartphone, social media, intelligenza artificiale e nuove forme di realtà plasma i comportamenti e modifica la nostra mente, allontanandoci dalla nostra coscienza e abbassando la capacità critica. I meccanismi nascosti nel digitale sono studiati per catturare la nostra attenzione, generare dipendenza e mantenerci connessi all’ecosistema tecnologico per inondarci di stimoli, spesso a scapito della salute psicologica e della profondità delle relazioni umane.
La tecnologia non è neutra, ma riflette le intenzioni di chi la progetta: profitto, controllo e potere. L’esposizione precoce ai dispositivi digitali, soprattutto nei giovani, è correlata all’aumento di ansia, depressione e disagio sociale, oltre a un progressivo declino cognitivo testimoniato da dati ufficiali su attenzione, rendimento scolastico e capacità di concentrazione e apprendimento.
Il digitale offre connessioni, efficienza e nuove opportunità, ma rischia di generare isolamento, perdita di autonomia, scarsa autostima e dipendenza compulsiva. Il legame mentale con piattaforme, app e videogiochi è incentivato dai sistemi di ricompensa variabile che stimolano la gratificazione immediata, sottraendo però tempo e attenzione all’introspezione, alla creatività, all’empatia e alle esperienze autentiche.
La soluzione, l’unica a mio avviso, è investire sulla consapevolezza, recuperare il senso critico, creare spazi liberi da stimoli digitali e riscoprire la ricchezza dell’esperienza umana “analogica”. Solo così possiamo sperare di tornare a essere protagonisti della nostra vita e non più semplici e passivi spettatori.





Alcune foto della conferenza e la locandina dell’evento di Pradamano (UD)
Un sentito ringraziamento ai promotori e agli organizzatori per il prezioso invito e la calorosa ospitalità. Grazie a realtà scolastiche così attente e lungimiranti, possiamo accendere una scintilla di consapevolezza in un mondo che rischia di diventare sempre più digitale e sempre meno umano. E di questa scintilla, oggi più che mai, abbiamo un disperato bisogno.
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