Cybersecurity, Eventi, Generazione Z, In evidenza, Scuola Digitale, Social Media, Volontariato

Generazione Z, sensibilizzazione alunni dell’istituto Copernico di Padova

Se hai trovato utile questo articolo, condividilo sui tuoi profili social!Sabato 20 maggio dalle 8.30 alle 11.00 si è svolto un evento di sensibilizzazione sulla sicurezza nell’uso di Internet e delle moderne tecnologie digitali con circa […]
Se hai trovato utile questo articolo, condividilo sui tuoi profili social!

Sabato 20 maggio dalle 8.30 alle 11.00 si è svolto un evento di sensibilizzazione sulla sicurezza nell’uso di Internet e delle moderne tecnologie digitali con circa 80 ragazzi di prima e seconda media (età 11-14 anni) della scuola secondaria di primo grado “Donatello” di Padova. L’incontro, promosso dall’associazione di promozione sociale Rete Progetti di Padova, è stato condotto dal sottoscritto in collaborazione con il dott. Guido D’Acuti, psicoterapeuta strategico e life coach che opera con adolescenti su problematiche di ansia, panico, dipendenze e salute psicofisica, adottando tecniche di problem solving e gestione dello stress.

Il nuovo format adottato, contraddistinto da musica, interazione con i ragazzi e approccio basato sul problem solving partecipativo, ha avuto molto successo fra i ragazzi che hanno partecipato attivamente a tutti gli argomenti proposti. Dall’introduzione sui temi della sicurezza e della consapevolezza, si è passati alla spiegazione di cos’è Internet e quale differenza vi sia con Web, browser, connessione e app, elementi spesso confusi con la grande rete mondiale, come comprovato dagli esiti del sondaggio di rilevazione “Generazione Z” cui ha partecipato anche il 5° Istituto Comprensivo “Donatello” di Padova.

Il giovane pubblico è stato letteralmente catturato dalla visualizzazione tridimensionale della rete Internet sul globo terrestre e dalla rappresentazione in tempo reale degli attacchi informatici nel mondo. Si è poi passati a discutere di pirateria informatica e criminalità, condivisione e diffusione di contenuti via social media, privacy e salvaguardia della propria immagine “social, selfie estremi, amicizie concesse a persone sconosciute, adescamento, pedopornografia e sexting. Su richiesta dei ragazzi si è parlato anche del fenomeno “Blue Whale“, spiegando le caratteristiche principali del meccanismo di adescamento, ricatto e induzione al suicidio che nasconde e dei relativi rischi.

In materia di cyberbullismo si è discusso dei ruoli che è possibile riscontrare nei casi di vessazione attraverso le moderne tecnologie digitali e dei possibili effetti sulle vittime. Qui, con un esperimento pratico, si è dimostrato ai ragazzi che non vanno demonizzati gli strumenti informatici, come spesso avviene sui giornali e nei media in genere, ove si inneggia alla chiusura di Facebook o alla censura dei contenuti diffusi:

il vero problema non è lo strumento, ma chi lo utilizza e che uso ne fa.

In materia di dipendenze, l’intervento del dott. D’Acuti ha posto l’attenzione sui meccanismi alla base dei casi di dipendenza, come questa nasce, quali effetti può avere e come è possibile uscirne. Varie forme di dimostrazione hanno illustrato ai ragazzi i principali sintomi di dipendenza tecnologica da smartphone, videogiochi o gioco d’azzardo, per poi affrontare altre forme come l’alcol, le droghe, le bevande energetiche, anoressia, bulimia ed autolesionismo. I temi sono stati trattati coinvolgendo direttamente i ragazzi, chiedendo loro di dare delle risposte ai principali quesiti in materia, ad esempio quali sentimenti si possono provare in situazione di dipendenza, che significato può avere essere dipendenti e perché si finisce per esserlo. La splendida partecipazione dei ragazzi ha consentito di individuare numerose risposte alle domande poste e di spiegare al meglio i vari aspetti della dipendenza.

L’elevata partecipazione dei ragazzi ci ha costretto ad accorciare un po’ il programma, saltando la proiezione di alcuni filmati, a tutto vantaggio della discussione di particolari temi come il sexting, il ricatto psicologico e la riservatezza. A conclusione dell’evento, importanti messaggi per i ragazzi per aiutarli ad indirizzare al meglio eventuali richieste d’aiuto: genitori, insegnanti, associazioni di supporto, consultori e forze dell’ordine. Spesso, infatti, i ragazzi si rivolgono esclusivamente ad amici e compagni, oppure, nel peggiore dei casi, tengono per sé eventuali episodi negativi che li turbano, li spaventano o li minacciano.

Ottimi i feedback ricevuti dagli insegnanti presenti, che hanno auspicato la ripetizione di questa tipologia di incontri di sensibilizzazione in futuro. Ringrazio la dirigente del 5° I.C. “Donatello” Lucia Marcuzzo per il graditissimo invito e la prof.ssa Donatella Fais per il coordinamento.

 

Ettore Guarnaccia

 


Se hai trovato utile questo articolo, condividilo sui tuoi profili social!


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.