Due serate intense, vibranti, ricche di domande, confronti e riflessioni profonde. Venerdì 28 marzo e venerdì 4 aprile ho avuto l’onore di incontrare gli studenti delle scuole serali dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Guglielmo Marconi” di Padova per parlare di un tema tanto urgente quanto spesso ignorato: i rischi e i pericoli nascosti del mondo digitale.
Nel primo incontro, dopo un’introduzione generale al mondo della cybersecurity, ci siamo addentrati nel cuore di una questione che tocca ognuno di noi: l’impatto silenzioso ma devastante del digitale sulla nostra mente e sulle nostre emozioni. Abbiamo analizzato come l’uso massiccio di smartphone e social media stia alimentando un’epidemia silenziosa di disturbi psicologici, specialmente tra i più giovani. Apatia emotiva, solitudine profonda, perdita di senso critico: non è solo tecnologia, è un cambiamento radicale del modo in cui viviamo e sentiamo. Mentre i big della Silicon Valley proteggono i propri figli dal digitale e li iscrivono a scuole come le Waldorf, la maggior parte delle persone resta esposta a meccanismi neuroscientifici progettati per generare dipendenza. I videogiochi, i social, le app sono diventati veri e propri “cattura-attenzione” che manipolano le emozioni e riducono la capacità di concentrazione, pensiero autonomo e gestione della noia.
Nel secondo incontro, ci siamo spinti ancora più in là, affrontando la nuova, potentissima ondata: l’intelligenza artificiale. Lontana dall’essere solo uno strumento, l’IA rischia di erodere ulteriormente le nostre abilità cognitive, appiattendo il pensiero critico e l’analisi individuale. Ma non solo: abbiamo parlato dell’esposizione precoce e continua dei bambini al digitale – spesso per mano degli stessi genitori – e di come il mondo dell’intrattenimento stia offrendo modelli sempre più degradanti, spingendo i giovani verso la sovraesposizione del proprio corpo, la ricerca spasmodica di attenzione e una falsa emancipazione. Abbiamo infine gettato uno sguardo sul futuro. Un futuro non più così lontano, dove il metaverso, l’IA, la robotica, le interfacce cervello-macchina, la realtà virtuale e quella aumentata plasmeranno la società e le relazioni umane in modi che oggi possiamo solo immaginare. Ma c’è un prezzo da pagare. Rischi ambientali, sociali, psicologici, e un mondo in cui l’isolamento potrebbe diventare la norma.



Alcune immagini degli incontri presso l’ITT Marconi di Padova
Ecco perché questi incontri non sono stati solo lezioni, ma chiamate alla consapevolezza. Perché solo comprendendo a fondo ciò che ci circonda possiamo sperare di non diventarne vittime. Solo con uno sguardo critico e preparato possiamo restare umani, anche in un mondo sempre più digitale.
Un grazie speciale al professor Daniele Rampazzo per l’invito e a tutto il personale dell’Istituto per l’accoglienza calorosa e la partecipazione appassionata. I docenti hanno saputo rendere queste serate ancora più vive, offrendo spunti, domande e riflessioni che hanno reso il dialogo autentico e costruttivo.
La tecnologia è uno strumento. Tocca a noi decidere se usarla… o esserne usati.