La notizia è eclatante e riguarda direttamente il nostro paese: venerdì 26 ottobre, presso l’ambasciata italiana di Bruxelles, l’ingegnere nucleare Mehran Tavakoli Keshe ha consegnato a funzionari italiani una chiavetta USB contenente tutti i brevetti completi, pubblici e nascosti, il progetto del reattore spaziale, la relativa unità di montaggio e i progetti della navicella spaziale che costituiscono il fondamento della tecnologia Keshe.
La consegna è avvenuta a titolo gratuito ed è stata ufficialmente filmata, sebbene il video verrà trattenuto presso i locali dell’ambasciata italiana senza che possa essere mostrato in pubblico, almeno per ora. L’evento è stato comunque confermato da alcune fonti indipendenti come, ad esempio, l’ingegnere aerospaziale italiano Ciro Pirone, uno dei membri della delegazione italiana recatasi presso la sede della Keshe Foundation per incontrare M.T. Keshe e realizzare un’intervista molto interessante, che ha fornito qualche positiva rassicurazione ma anche qualche dubbio tuttora da fugare.
Ciò che realmente conta è che l’Italia è così la prima nazione europea ad accettare ed attuare il trasferimento della tecnologia SSP, nonché a poter usufruire fattivamente del supporto della Keshe Foundation nelle future operazioni di sviluppo e utilizzo. I toni usati da M.T. Keshe sul forum della Keshe Foundation sono quantomeno entusiastici ed enfatizzano alcuni aspetti che meriterebbero al più presto una conferma da parte dei nostri organi istituzionali, primo fra tutti l’effettiva adesione dell’Italia al programma spaziale che dovrebbe consentire di inviare uomini nello spazio prima della fine del 2013.
L’impressione è che, al momento, si tratti di un’iniziativa della sola ambasciata italiana in Belgio e che la questione debba ancora raggiungere il nostro territorio nazionale per le necessarie considerazioni e decisioni in merito. Purtroppo il belpaese non è famoso per la celerità e l’efficacia nell’implementazione di progetti di così vasta portata ed importanza, perciò siamo costretti a sperare che la mentalità aperta dimostrata dai funzionari dell’ambasciata di Bruxelles influenzi positivamente il nostro governo.
In attesa delle decisioni del governo italiano, sarebbero già stati avviati procedimenti di messa a punto della tecnologia Keshe da parte di diversi soggetti in alcuni laboratori, fra i quali uno ubicato nel bresciano, per portare comunque ad alcune forme di test ed utilizzo fattivo con il supporto diretto della Keshe Foundation. È opportuno ricordare che la tecnologia MAGRAVS e il programma SSP non sono ancora stati ufficialmente dimostrati dal vivo e che gran parte delle iniziative si stanno svolgendo sulla spinta della fiducia e dell’entusiasmo di coloro che vi intravvedono grandi opportunità. Allora ben vengano iniziative private in tal senso poiché, oltre a fornire conferme tangibili, potrebbero spingere il nostro governo ad accelerare i tempi.
Nel frattempo, M.T. Keshe ha lanciato un nuovo appello alle nazioni del mondo affinché si facciano avanti, come hanno già fatto Sierra Leone e Italia, nel richiedere la consegna del materiale scientifico e nell’abbracciare la tecnologia Keshe, ma anche affinché comprendano quanto sia indispensabile adottare un’etica di pace e che i governi e le frontiere nazionali diverranno concetti irrilevanti in futuro, come sostiene anche l’astrofisica Giuliana Conforto nel suo articolo “Cittadini del Mondo”. L’ingegnere nucleare iraniano ha puntualizzato ancora una volta che la sola strada giusta per garantire l’accesso alla tecnologia Keshe passa attraverso gli esponenti diplomatici delle varie nazioni, i quali hanno la responsabilità di contattare la fondazione, anche grazie alla spinta decisa dei cittadini.
Al fine di agevolare le operazioni di distribuzione, M.T. Keshe ha anche lanciato l’idea di istituire una giornata di consegna della tecnologia alle nazioni, anziché recarsi di persona in ciascuna ambasciata: la data proposta è martedì 6 novembre 2012. E questa non è l’unica iniziativa, poiché la fondazione sta cercando di organizzare la terza conferenza di pace per l’inizio del 2013 che non si terrà più in Europa ma, molto probabilmente, in una località del Medio Oriente e sarà dedicata espressamente ai leader mondiali.
Ora tocca a noi
Un altro importante passo avanti è stato fatto verso l’evoluzione tecnologica dell’umanità, verso la liberazione dalla schiavitù energetica, sanitaria ed alimentare, verso l’esplorazione spaziale. Ora come non mai è indispensabile investire anche nella nostra evoluzione interiore, etica e spirituale, nella comprensione dei reali valori che è necessario abbracciare per indirizzare al meglio il nostro futuro. Ci è stata offerta una grandissima opportunità in grado di cambiare per sempre il mondo intero e la vita di ognuno di noi, ma a patto che l’umanità dimostri di aver raggiunto un grado di saggezza tale da saper dominare positivamente la tecnologia e metterla al completo servizio del benessere comune, non più dell’egoismo e dell’avidità di pochi.
Chi vede nella tecnologia Keshe solo l’opportunità di possedere splendidi ed efficienti veicoli a levitazione gravitazionale, di viaggiare su lunghe distanze in un tempo estremamente breve, di risolvere i propri problemi di riscaldamento o di alimentazione elettrica, di soddisfare i propri sogni di esplorazione spaziale, farà bene ad investire il più presto possibile nella propria evoluzione basandola sulla consapevolezza, sulla coscienza, sul rispetto e sull’amore verso sé stessi e il prossimo, in un’ottica collettiva ed universale.
Chi, come me, vi intravvede un’enorme responsabilità, dovrà fare il possibile per renderne consapevoli tutti gli altri, perché se non impareremo ad abbandonare per sempre sentimenti negativi come la paura, l’intolleranza, la discriminazione, il pregiudizio, l’egoismo, l’avidità, la diffidenza, l’invidia e l’odio, non saremo mai in grado di utilizzare la tecnologia a nostro vantaggio secondo concetti di comunità, umanità, globalità e universalità.
Ben venga, quindi, questa straordinaria tecnologia come requisito fondamentale di un cambiamento epocale, il quale però, per trovare completa attuazione, ha assoluto bisogno di un essere umano nuovo, evoluto, cosciente, consapevole, giusto, saggio, che accetti di divenire cittadino del mondo, che sia finalmente libero di esprimere la propria creatività, la propria natura divina, di usufruire della libertà vera, di coltivare l’amicizia, il rispetto e l’amore, di godere della natura e di vivere in armonia con essa. Non sarà una tecnologia a realizzare o a salvare l’essere umano, ma solo la sua evoluzione interiore, la sua trasformazione da schiavo consenziente ad essere libero e pienamente realizzato.
Ettore Guarnaccia
Ciao Ettore,
come preconizzavi la scorsa volta, ci saremmo risentiti presto; nonostante che il “fiducioso” del momento fossi io :) ed eccoci in aggiornamento!
Ti avrei avvertito io stesso dopo la mia traduzione del 27/10 dell’annuncio di Mr. Keshe riguardo all’Italia; ma non dubitando della tua autonomia ed efficenza, mi sono dedicato a quello che considero un ulteriore, forse necessario passo avanti.
Perché sperare non basta ancora; occorre agire, ora più che mai, ognuno dal canto suo e con ogni possibile risorsa.
“Ora tocca a noi” lo riassume bene; e mi associo appieno a tutti i warnings che seguono nel tuo bel post.
Ecco quindi il contributo di AstroTime, sempre presso http://bit.ly/keshe :
dove propongo di inviare “le nostre Congratulazioni al Governo Italiano“, con una mail predisposta all’uopo.
Le ragioni, ancorché evidenti, sono esposte in sito e non occorre rielencarle.
Se aderisci all’idea, parlane e twittala anche tu.
A presto.
Ho letto sull’ ultimo numero di Nexus l’articolo sulle tecnologie dell’ Ing. Khese…ne avevo sentito parlare durante un seminario di Giuliana Conforto a Civitanova Marche il 01/12/2012…sono disponibile a contriibuire alla diffusione e allo sviluppo di questa idea grandiosa…chiedo di essere contattato al mio indirizzo e-mail per eventuali sviluppi…ettore vai avanti che abbiamo bisogno di un mondo nuovo…
Eppure chiamando l’ambasciata a Bruxelles mi hanno detto di non aver ricevuto nessun funzionario italiano. Provate a chiedere anche voi tramite l’email dell’ambasciata.
Cosa vuol dire “non aver ricevuto nessun funzionario italiano”? non è il caso di essere disattenti con le parole, perché tutto concorre a generare confusione e c’è chi è pronto ad approfittarne.
Semmai si tratta di un Ingegnere Iraniano (M T Keshe) che ha incontrato, probabilmente ricevuto presso la sua Fondazione, i Funzionari dell’ambasciata Italiana.
Puoi essere preciso? chi ha chiamato chi, quando, e cosa ha chiesto esattamente?
Forse non è il momento di essere Unoqualunque.
grazie
L’Ambasciata Italiana dal Belgio ha risposto alla mia mail [e dunque alle altre]
e conferma di aver ricevuto la tecnologia Keshe;
testo e qualche commento: http://bit.ly/keshe
Beh, mi pare che non stiano facendo una gran bella figura.
Nondimeno abbiamo avviato un processo, facendo scattare una scintilla.
A parte il fatto che sono già a tredici i Paesi aderenti, ultimi Congo ed Australia (ti ricorda qualcosa?),
questa l’ho scoperta ieri sera, merita una menzione speciale e devi proprio andartela a leggere:
ultimo aggiornamento a fine pagina http://bit.ly/keshe
si intitola:
“cade il confine tra immaginazione e realtà”
poi, se ti rimane il fiato, mi dici cosa ne pensi.
Non è affatto il momento di spegnere la luce e lasciar fare agli altri paesi; l’effetto della prima mail si è ottenuto, ma non basta.
Se ne rende necessaria un’altra ed è già pronta.
http://bit.ly/keshe
È il momento dell’informazione e della realizzazione; sveglia a tutti quelli che lo vogliono.